Il Premio nasce con l’intento di ricordare la figura e il lavoro dello psichiatra e psicanalista junghiano Fausto Rossano, scomparso nel 2012. Si pone il duplice obiettivo di sensibilizzare, attraverso il linguaggio cinematografico e il confronto tra autori, esperti e testimoni, la coscienza sociale alla lotta contro lo stigma e i pregiudizi che circondano la sofferenza psichica nelle sue più varie accezioni e di promuovere la centralità delle persone nei contesti concreti della loro vita.
sabato 17 gennaio 2015
Cinemaitaliano
Su Cinemaitaliano si parla del Premio "Fausto Rossano per il Pieno Diritto alla Salute"
domenica 11 gennaio 2015
Il Premio
È nato il Iº Premio cinematografico "Fausto Rossano per il Pieno Diritto alla Salute" che si terrà a Napoli il 5 e 6 marzo al Palazzo delle Arti di Napoli.
Il Premio nasce con l’intento di ricordare la figura e il lavoro dello psichiatra e psicanalista junghiano Fausto Rossano, scomparso nel 2012.
Si pone il duplice obiettivo di sensibilizzare, attraverso il linguaggio cinematografico e il confronto tra autori, esperti e testimoni, la coscienza sociale alla lotta contro lo stigma e i pregiudizi che circondano la sofferenza psichica nelle sue più varie accezioni e di promuovere la centralità delle persone nei contesti concreti della loro vita.
Per partecipare c'è tempo fino al 10 febbraio scaricando il bando
Fausto Rossano
Fausto Rossano è stata una figura di spicco nel panorama
della psichiatria napoletana e nazionale. Nel 1995 viene chiamato a ricoprire
l'incarico di ultimo Direttore sanitario dell’ex Ospedale
Psichiatrico Leonardo Bianchi di Napoli con il compito di attivare tutti
i passi necessari per la sua definitiva dismissione. Per Rossano non si tratta
di un mero adempimento burocratico: la realtà umana del manicomio come
"residuo" da smaltire entro un termine prestabilito non è
accettabile. Il processo di dismissione va piuttosto interpretato come un percorso
sanitario, percorso inverso a quello di 'istituzionalizzazione' che
le persone hanno sperimentato entrando nel manicomio. A queste persone occorre ridare
identità, sapere chi sono e sono state, ricostruire la loro
provenienza d’origine, e ancora quali relazioni d’amicizia, quali sentimenti e
legami siano stati intrecciati nei lunghi anni del manicomio con gli altri
'ospiti'. Non ultimo si tratta ancora di ri-stabilire legami coi luoghi e con
la gente di fuori. In questo spirito si situa il progetto culturale di Fausto
Rossano: apre le porte del Bianchi alla città. Lo scopo è di far uscire i
'reclusi' nella città e di far entrare la città nel Bianchi. Il salone del
padiglione amministrativo viene aperto a complessi ed artisti, come il maestro Roberto
De Simone o i Maedia Aetas che lo
utilizzano per le prove dei loro spettacoli aperte agli ospiti. Numerose sono
le occasioni di scambio paritario e i cittadini del quartiere e della città
cominciano a capire che oltre quel muraglione di Calata Capodichino c'è un
mondo di vivi, di persone come loro e cominciano a non temerle più. Allo stesso
modo andare per le piazze di Napoli, in gita sul mare, o a recitare nel teatro cittadino del Mercadante
serve a chi sta 'dentro' per imparare a non aver paura di stare 'fuori'.
Vincere le reciproche paure: smettere o, per lo meno, cercare di smettere di
aver paura di una diversità dai canoni di normalità che sono tutti da
definire è uno degli obiettivi culturali che Fausto Rossano pone per se stesso
e per l'intera operazione.
Dal 1998, con il processo della
dismissione in avanzato stato di realizzazione ma non ancora concluso, Fausto
Rossano viene chiamato ad assumere anche la direzione del nascente Dipartimento
di Salute mentale dell'ASL NA1, incarico che mantiene per quasi dodici anni. Si
tratta di una nuova sfida dove particolare cura e attenzione vengono poste innanzi
tutto per promuovere
un’organizzazione strutturale in grado non tanto di promuovere salute. La filosofia di base nei confronti
dei pazienti e della comunità che li accoglie è
ispirata da un forte potenziale etico e politico
precipuamente centrata sul riconoscimento della soggettività della persona e
dei suoi diritti di cittadinanza, primo tra tutti quello di essere curata
all’interno di una relazione significativa con i suoi curanti, sulla necessità
di operare nei contesti, con le famiglie, con i soggetti della comunità
sociale, perseguendo obiettivi non solo di cura ma anche, e in maniera non
contingente, di prevenzione, riabilitazione e reinserimento sociale.
È in linea con il lascito storico e culturale del lavoro
di Fausto Rossano che nasce il premio cinematografico. L’obiettivo è di fomentare,
sensibilizzare la coscienza sociale e lottare contro lo stigma e i pregiudizi che
circondano la sofferenza psichica
nelle sue più varie accezioni. La finalità è duplice: mostrare una visione
globale della realtà dei pazienti, delle famiglie, dei professionisti, delle
istituzioni che convivono con queste malattie e dall’altro offrire a cineasti,
studenti, esperti dell’ambito della produzione e realizzazione di audiovisivi
l’opportunità di far conoscere e circolare i propri lavori.
Per maggiori informazioni su Fausto Rossano clicca qui
Iº Premio Cinematografico "Fausto Rossano per il Pieno Diritto alla Salute"
È nato il Iº Premio cinematografico "Fausto Rossano per il Pieno Diritto alla Salute" che si terrà a Napoli il 5 e 6 marzo al Palazzo delle Arti di Napoli.
Il Premio nasce con l’intento di ricordare la figura e il lavoro dello psichiatra e psicanalista junghiano Fausto Rossano, scomparso nel 2012.
Si pone il duplice obiettivo di sensibilizzare, attraverso il linguaggio cinematografico e il confronto tra autori, esperti e testimoni, la coscienza sociale alla lotta contro lo stigma e i pregiudizi che circondano la sofferenza psichica nelle sue più varie accezioni e di promuovere la centralità delle persone nei contesti concreti della loro vita.
Per partecipare c'è tempo fino al 10 febbraio scaricando il bando
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